Pubblicato il: 24/05/2025
Secondo le attuali norme previdenziali, in vari modi si può uscire dal mondo del lavoro a 62 anni, senza aver raggiunto i 41 anni di contributi richiesti per la pensione, oppure avendoli raggiunti ma volendo evitare la penalizzazione legata al calcolo interamente contributivo di Quota 103. La legge di Bilancio 2025 ha, infatti, confermato Opzione Donna, canale agevolato di accesso alla pensione (ma con finestra mobile), a cui nel 2025 si accede:
- compiendo 61 anni di età;
- maturando almeno 35 anni di contributi previdenziali regolarmente versati;
- appartenendo a una delle categorie indicate dalle regole in materia, vale a dire invalide civili almeno al 74%, caregiver oppure licenziate o lavoratrici di imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale.
Distinta dalle regole di Opzione Donna è, invece, la previsione generale di cui alla manovra 2025, secondo cui si riconosce un anticipo di età – rispetto al requisito di accesso alla pensione – pari a quattro mesi per ogni figlio, fino ad un massimo di sedici mesi complessivi in caso di quattro o più figli.
Se non si hanno 41 anni di contributi, si vogliono scongiurare tagli dell'assegno pensionistico e, soprattutto, si vuole andare in pensione a 62 anni, spicca poi Quota 97,6, ossia il canale di accesso agevolato rispetto alle regole comuni della pensione di vecchiaia, che si può applicare ai lavoratori e lavoratrici che hanno svolto un'attività qualificata dalla legge come "usurante" (lavori in galleria o nelle cave, turnisti notturni, autisti di mezzi pubblici ecc.): proprio per questo, è permesso uscire dal mondo del lavoro a 62 anni. In particolare, prende il nome di Quota 97,6 perché consente di andare in pensione quando la somma tra età anagrafica e contributi dà come risultato 97,6. Attenzione, però, perché – in linea generale – l'interessato per legge deve aver compiuto almeno 61 anni e 7 mesi di età e aver un'anzianità contributiva non al di sotto dei 35 anni. Nel caso dei lavoratori autonomi l'agevolazione è minore, perché si parla di quota 98,6, considerato che il diritto alla pensione si raggiunge non prima dei 62 anni e 7 mesi.
Infine, non dimentichiamo che – in base alla legge Fornero – è possibile pensionarsi in via anticipata e al di là del requisito anagrafico, quindi anche al compimento dei 62 anni o prima. Il riferimento è alla pensione anticipata che ha come solo requisito l'aver conseguito 42 anni e 10 mesi di contributi, se uomini, e 41 anni e 10 mesi se donne. Una misura simile è la pensione anticipata precoci, possibile a chi, prima di aver compiuto 19 anni di età, aveva già maturato 12 mesi di contributi previdenziali. Si tratta di lavoratori e lavoratrici che possono andare in pensione a qualsiasi età con 41 anni di contributi, ma:
- almeno una settimana contributiva deve risultare versata entro il 31 dicembre 1995;
- è necessario essere compresi in una delle categorie specificamente tutelate dal legislatore, ossia disoccupati, invalidi, caregiver e addetti a lavori gravosi.
Vai alla Fonte [mc4wp_form id="5878"]