Pubblicato il: 06/08/2025
A beneficiarne sono i lavoratori e le lavoratrici rientranti in categorie meritevoli di speciale tutela, ossia invalidi civili dal 74%, dipendenti addetti alle attività gravose, caregiver e disoccupati che non hanno più accesso all'indennità di disoccupazione. Essi debbono maturare, fino al 31 dicembre 2025, i requisiti previsti dalla legge, ossia – oltre alla mancanza dei citati requisiti minimi per l'accesso alla pensione diretta – il compimento di almeno 63 anni e 5 mesi di età anagrafica e un certo numero di anni di contributi versati (almeno 30 per i dipendenti disoccupati, gli invalidi civili e i caregiver e almeno 36 anni per gli altri lavoratori che svolgono mansioni gravose). Le regole aggiornate sul funzionamento di quest'agevolazione pensionistica sono contenute nella circolare Inps 53/2025.
Ebbene, grazie al D.L. Economia (n. 95 del 2025) oggetto di conversione in legge, l'anticipo pensionistico dell'Ape Sociale beneficerà di un corposo rifinanziamento pluriennale. Ecco in sintesi come sarà organizzato l'incremento dell'autorizzazione di spesa:
- 55 milioni per il 2025;
- 60 milioni per il 2026;
- 85 milioni per il 2027;
- 50 milioni per il 2028.
Sostanzialmente, le istituzioni hanno così inteso aumentare il tetto massimo di risorse stanziabili dallo Stato per coprire i costi delle domande di Ape Sociale attese, garantendo agli aventi diritto l'erogazione dell'indennità nei prossimi anni. In altre parole, lo Stato intende assicurare che la misura previdenziale sia erogata negli aggiornati limiti finanziari, evitando interruzioni non programmate.
L'Ape Sociale funziona "a domanda", ossia gli interessati possono presentare richiesta d'accesso alla misura all'Inps, che di seguito verificherà l'effettivo possesso dei requisiti ed erogherà mensilmente il contributo (pari a un massimo di 1.500 euro) agli aventi diritto, fino a esaurimento delle risorse finanziarie destinate annualmente alla misura.
Ricordiamo infine che, per accedere al trattamento economico, è richiesta la cessazione dell'occupazione. Infatti, la misura di accompagnamento alla pensione non è cumulabile con i redditi di lavoro dipendente o autonomo, ad eccezione di quelli derivanti da lavoro autonomo occasionale, nel limite di 5.000 euro lordi annui.
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