Pubblicato il: 02/05/2025
I
contributi volontari permettono di migliorare la propria posizione previdenziale – e, quindi, l'importo della futura pensione – o di colmare lacune nei versamenti all'Inps, in modo da assicurarsi il minimo contributivo necessario a maturare il diritto alla prestazione. La scelta di versarli si rivela assai opportuna in una realtà nella quale l'
età pensionabile si è allungata e le certezze lavorative, tra lavori precari e carriere discontinue, non sono più quelle di un tempo. In base all'art. 9 del D.P.R. 1432/1971, tali contributi sono parificati a quelli
obbligatori ai fini del diritto a tutte prestazioni sia dirette che indirette, dell'anzianità contributiva e della determinazione della retribuzione annua pensionabile.
In linea generale, il lavoratore che abbia cessato o interrotto l'attività lavorativa – e anche l'iscritto alla Gestione Separata – può accedere al versamento facoltativo in oggetto, a condizione di aver già conseguito i requisiti contributivi richiesti. Come indica l'Inps nel suo sito ufficiale, i contributi volontari sono utili, ad esempio, per coprire i periodi durante i quali il lavoratore si avvale dell'aspettativa non retribuita per motivi familiari, usufruisce di congedi per formazione o ha un contratto part-time orizzontale o verticale.
Sul piano dei requisiti per versare i contributi volontari, l'interessato deve provare di:
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essere in possesso di almeno 5 anni di contributi (260 contributi settimanali ovvero 60 contributi mensili) al di là della collocazione temporale dei contributi versati;
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avere almeno 3 anni di contribuzione nei 5 anni anteriori alla data di presentazione della richiesta di autorizzazione;
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averli perfezionati con la contribuzione effettiva (obbligatoria, volontaria e da riscatto), escludendo la contribuzione figurativa a qualsiasi titolo accreditata.
Per versare contributi volontari di tasca propria l'interessato o l'interessata deve fare domanda online attraverso l'apposito servizio sul portale Inps, che autorizzerà o meno al pagamento delle somme. In alternativa è possibile attivarsi tramite il Contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa), oppure 06 164 164 da rete mobile, o attraverso gli enti di patronato, gli intermediari dell'istituto e i loro servizi telematici. Da notare che – dopo aver avuto il via libera dall'ente previdenziale – i pagamenti potranno essere compiuti anche in modo discontinuo, senza l'obbligo di una nuova domanda in ipotesi di interruzione e successiva ripresa dei versamenti.
In concreto, queste ulteriori quote contributive potranno essere sostenute accedendo al servizio "Versamenti volontari" del Portale dei pagamenti dell'istituto di previdenza, con il versamento online via PagoPa oppure con l'avviso di pagamento PagoPa, che consente di effettuare le spese per i contributi presso tutti i Prestatori di Servizi di Pagamento aderenti al circuito PagoPA (bar, edicole, ricevitorie, tabaccherie, supermercati e altri esercenti convenzionati).
Rimarchiamo che i contributi volontari devono essere versati trimestre per trimestre, senza possibilità di pagamento in una sola soluzione. Ed è obbligatorio rispettare le scadenze: devono essere pagati entro il trimestre successivo a quello di riferimento, per essere ritenuti validi ai fini pensionistici.
Concludendo, tali quote – versate per sé e per i familiari a carico – comportano un rilevante risparmio fiscale, perché possono essere inserite tra gli "oneri deducibili" al momento della dichiarazione dei redditi (modello Unico o modello 730), con riduzione del reddito complessivo su cui è determinata l'imposta dovuta dal contribuente.
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