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Pensioni 2025, in arrivo 120 euro in più al mese grazie alla riforma Irpef: ecco i beneficiari e tutte le novità

Pubblicato il: 31/05/2025

Quando si tratta di pensioni, è importante essere sempre aggiornati sulle ultime novità legislative in arrivo, perché gli importi potrebbero aumentare. Sembra infatti – secondo le ultime indiscrezioni – che il governo Meloni sia in procinto di approvare una nuova riforma fiscale, che comporterebbe dei vantaggi anche sulle pensioni superiori a un certo importo.

Recenti modifiche, ad esempio, sono già intervenute con il decreto legislativo n. 216/2023, in vigore dal 31 dicembre 2023, con il quale sono stati ridotti da 4 a 3 gli scaglioni IRPEF.
Nella specie gli scaglioni, che segnano anche le trattenute IRPEF che l’INPS va ad applicare sui cedolini dei pensionati, ad oggi sono i seguenti:

  • fino 28.000 euro: 23%
  • tra 28.000 e 50.000 euro: 35%
  • sopra 50.000 euro: 43%.

Rispetto a quanto avveniva negli anni precedenti, dunque, il secondo scaglione (quello che andava da 15.000 a 28.000 euro di reddito) è stato inglobato nel primo, con l’aliquota applicata su questa fascia di reddito scesa dal 25% al 23%.

Ma qual è stato l'impatto sulle pensioni?
La rimodulazione degli scaglioni ha significato che, sulla parte di pensione che eccede i 15.000 euro e fino a 28.000 euro, l’IRPEF vale 2 punti percentuali in meno. Meno trattenute quindi. Il meccanismo di progressività ha potuto, così, garantire un vantaggio di 260 euro a chi percepisce una pensione pari a 28.000 euro esatti, ma anche a chi ne prende una di 50.000 euro ed oltre.
C’è anche da aggiungere che il Governo aveva deciso di limitare il vantaggio, imponendo una sorta di franchigia da 260 euro per le detrazioni che i contribuenti sfruttano sui redditi, ma solo per chi ha pensioni sopra i 50.000 euro. In pratica, escludendo le spese sanitarie e i bonus sulle case, tutte le altre detrazioni produrranno sconti e rimborsi fiscali solo sulla parte eccedente i 260 euro (franchigia). Una soluzione, dunque, atta a limitare il vantaggio della nuova IRPEF per i pensionati con redditi più elevati.

Adesso, invece, l’attenzione del Governo si concentra sull’attuale secondo scaglione, quello dei redditi da 28.000 a 50.000 euro. L’intenzione è quella di ridurre l’aliquota dal 35% al 33%, un altro 2% in meno: questo, in buona sostanza, significherebbe altri 440 euro in più.

Ci si attende che in estate la riforma venga portata a termine, completando così il secondo passaggio del riordino dell’IRPEF.
Si parla di una modifica che potrebbe portare anche ad una estensione del tetto massimo dello scaglione da 50.000 a 60.000 euro, un’ipotesi questa che porterebbe ad applicare l’aliquota massima del 43% solo sulla quota eccedente i 60.000 euro, mentre la parte compresa fra 50mila e 60mila euro sarebbe tassata al 33% piuttosto che al 43%.

Ciò significa che su 10.000 euro si avrebbe una riduzione dell’aliquota di 10 punti percentuali, con un risparmio finale di mille euro che, sommandosi ai 440 euro, configurano un vantaggio complessivo di 1440 euro all’anno. Importo che, in sostanza, si traduce in 120 euro in più sulla pensione netta.


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