Pubblicato il: 30/03/2025
Anche se la condizione necessaria per il riscatto è che tu abbia conseguito il titolo di studio, quello che è certo è che bisogna disporre di redditi o risparmi adeguati. Pertanto questa facoltà è più semplice da mettere in pratica mentre si lavora, ma può diventare invece complicato attuarla in caso di disoccupazione o, addirittura, se si diviene stabilmente inoccupati.
Ma cosa è possibile riscattare?
Si possono riscattare i periodi corrispondenti alla durata dei corsi legali di studio universitario, a seguito dei quali hai conseguito uno o più titoli rilasciati dalle Università o da Istituti di livello universitario:
- diplomi universitari (corsi di durata non inferiore a due anni e non superiore a tre)
- diplomi di laurea (corsi di durata non inferiore a quattro anni e non superiore a sei)
- diplomi di specializzazione, che si conseguono successivamente alla laurea e al termine di un corso di durata non inferiore a due anni
- dottorati di ricerca i cui corsi sono regolati da specifiche disposizioni di legge
- laurea triennale, laurea specialistica e laurea magistrale
- diplomi rilasciati dagli Istituti di Alta Formazione Artistica e Musicale (AFAM). Sono esclusi gli anni fuori corso. È possibile anche riscattare solo una parte e non l’intero corso di studi.
L'onere di riscatto dei periodi del corso di studi universitario è determinato in base alle norme che disciplinano la liquidazione della pensione con il sistema retributivo o con quello contributivo, tenuto conto della collocazione temporale dei periodi oggetto di riscatto.
Periodi da riscattare che si collocano nel “sistema retributivo”
Per riscattare periodi che si collocano nel sistema contributivo (cioè dal 1° gennaio 1996), l’onere è determinato applicando l’aliquota contributiva in vigore alla data di presentazione della domanda, alla retribuzione (assoggettata a contribuzione) nei 12 mesi meno remoti, andando a ritroso dal mese di presentazione della domanda di riscatto.
Esempio: ipotizziamo che tu voglia riscattare quattro anni di laurea dal 2002 al 2006 nel Fondo pensioni lavoratori dipendenti dell’Assicurazione generale obbligatoria e abbia presentato domanda di riscatto il 31 gennaio 2024; considerando una retribuzione lorda degli ultimi 12 mesi meno remoti pari a 32.170,00 euro, l’importo da pagare per riscattare quattro anni è pari a 42.464,40 euro (32.170,00×33% =10.616,10 x 4 anni = 42.464,40).
Periodi da riscattare che si collocano nel “sistema contributivo"
Per riscattare periodi che si collochino nel sistema retributivo, l’importo della somma da versare varia in rapporto all’età, al periodo da riscattare, al sesso, all’anzianità contributiva totale e alle retribuzioni degli ultimi anni.
La normativa vigente prevede anche la possibilità del riscatto della laurea agevolato, ma solo per i periodi che si collochino nel sistema contributivo della futura pensione (art. 20, comma 6, D.L. 4/2019).
In questa ipotesi, l'onere è determinato sul minimale degli artigiani e commercianti vigente nell’anno di presentazione della domanda e in base all’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche vigente, nel medesimo periodo, nel Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (FPLD).
Per il 2024, il reddito minimo annuo da prendere in considerazione – ai fini del calcolo del contributo IVS dovuto dagli artigiani e dai commercianti – è pari a 18.415 euro. A questo importo va applicata l'aliquota del 33%. Quindi, per le domande presentate nel corso del 2024, il costo per riscattare un anno di corso è pari a 6.077 euro. Nel 2025, il riscatto della laurea agevolato ha subito un aggiornamento nei costi. L’importo annuale da versare è stato rivalutato per tenere conto dell’inflazione, passando da 6.077 euro a 6.123 euro per ogni anno di corso da riscattare. Questo incremento di 46 euro per anno comporta, ad esempio, un aumento totale di 230 euro per un corso di laurea quinquennale.
Al riguardo, è notizia di questi giorni che è stato depositato, al Senato, un disegno di legge firmato dalla senatrice Carmela Bucalo, che mira a rendere accessibile il pensionamento anticipato della laurea per docenti e ATA, riducendo drasticamente i costi del riscatto: dagli attuali 6.000 euro per anno di studio a soli 900 euro. Per una laurea quinquennale, il risparmio sarebbe considerevole: da circa 30.000 euro a soli 4.500 euro complessivi.
La misura interesserebbe oltre 1,2 milioni di potenziali beneficiari, includendo non solo docenti ma anche personale ATA, universitari, ricercatori e dipendenti di conservatori e accademie, sia con contratto a tempo indeterminato che determinato, nonché lavoratori temporaneamente disoccupati.
Si segnala, infine, che sul portale INPS è disponibile un simulatore, che permette di conoscere gli effetti del riscatto del corso universitario di studi sulla futura pensione.
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