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Pensioni 2025, saranno più alte per i giovani grazie alla novità sui contributi inserite in manovra: ecco come funziona

Pubblicato il: 13/01/2025

Gli ultimi dati Ocse sul futuro della previdenza italiana non sono incoraggianti. L'organizzazione ha, infatti, stimato che un neoassunto andrà in pensione non prima di aver compiuto i 71 anni di età. Aumento dell'aspettativa di vita, carriere discontinue e con periodi di disoccupazione, natalità sempre più bassa, sostenibilità finanziaria del sistema previdenziale sono e saranno, infatti, fattori determinanti per l'aumento dell'età pensionabile nei prossimi decenni.

A ciò si somma la prospettiva per cui, con il passaggio al sistema contributivo per il calcolo delle pensioni, i lavoratori delle giovani generazioni incasseranno un trattamento previdenziale di importo visibilmente più basso rispetto a quello dell'ultima busta paga. E, proprio per dare un mano a chi oggi entra nel mercato del lavoro, nella legge di Bilancio 2025 troviamo anche una novità riguardante la quota di contribuzione e l'introduzione di una sorta di supplemento facoltativo di pensione.

In particolare, ai commi 169 e 170 dell'art. 1 della legge n. 207 del 2024 si prevede che:

  • i dipendenti senza alcuna contribuzione al primo gennaio di quest'anno – e che si iscriveranno all'Inps per la prima volta nel 2025 (come dipendenti, autonomi o parasubordinati) – potranno scegliere di incrementare la quota di contribuzione a loro carico fino ad un massimo del 2%;
  • l'incremento sarà espressamente destinato ad accrescere il futuro importo della pensione, costituendo una porzione ulteriore di trattamento versato, su domanda, alla data di maturazione dei requisiti anagrafici per la pensione di vecchiaia.
Facendo un esempio pratico, i lavoratori subordinati del settore privato – che oggi versano il 9,19% ai fini pensionistici sulla retribuzione a loro carico – potranno innalzare questa aliquota fino all’11,19%.

Tuttavia, la manovra 2025 prevede altresì che l'incremento del montante contributivo individuale, tramite maggiorazione dell’aliquota contributiva a carico dei lavoratori, non sarà utile per la maturazione del diritto all'accesso alla pensione (verifica del c.d. importo soglia) e sarà escluso per coloro che versano i contributi non all'Inps, ma alla propria cassa professionale.
Inoltre la legge di Bilancio rimarca che i contributi versati dal lavoratore, quale maggiorazione della quota di aliquota contributiva, sono deducibili – ai sensi dell'art. 10 del T.U.I.R. – dal reddito complessivo per il 50% dell'ammontare totale versato.

Ribadiamo che la quota aggiuntiva di rendita previdenziale sarà versata soltanto al compimento dell'età anagrafica della pensione di vecchiaia, ossia 67 anni. Pertanto, anche coloro che andranno anticipatamente in pensione dovranno attendere questa età per ottenere il supplemento mensile.

Concludendo, la legge di Bilancio 2025 rimanda comunque a un decreto ministeriale ad hoc, che fornirà tutte le istruzioni pratiche affinché i nuovi iscritti alle forme di previdenza pubbliche obbligatorie possano sfruttare questa interessante agevolazione in ambito previdenziale.


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