Pubblicato il: 15/08/2025
Per prima cosa, è necessario chiarire che il Bonus Giorgetti non è rivolto a tutti. Riguarda solo i lavoratori dipendenti (pubblici e privati) che entro il 31 dicembre 2025 maturano i requisiti per Quota 103 (almeno 62 anni e 41 anni di contributi) oppure per la pensione anticipata ordinaria (41 anni e 10 mesi per le donne, 42 anni e 10 mesi per gli uomini), e che scelgono volontariamente di restare al lavoro.
In pratica: se rientri in uno di questi casi, puoi chiedere l’incentivo; se non hai questi requisiti, non spetta. La misura è stata prorogata ed estesa proprio nel 2025 per includere anche l’anticipata ordinaria, allargando la platea oltre la sola Quota 103.
Come funziona e quanto vale: il 9,19% che resta nel tuo netto
Il meccanismo è semplice: rinunci alla tua quota di contributi IVS a carico del lavoratore (9,19% del lordo per gli iscritti al Fondo pensioni lavoratori dipendenti) e quella percentuale ti viene girata netta in busta paga.
Per fare un esempio pratico: con 2.000 euro lordi/mese l’aumento è di circa 183,80 euro; con 2.500 euro lordi/mese sali a circa 229,75 euro. Intanto, il datore di lavoro continua a versare la sua quota contributiva: quindi il tuo montante pensionistico cresce comunque, anche se meno rispetto a chi continua a versare anche la quota lavoratore.
In sintesi: più netto subito, pensione futura leggermente inferiore rispetto a chi non rinuncia ai propri contributi, ma più alta di chi andrebbe in pensione subito (perché almeno la quota datore continua ad affluire).
Quando arriva in busta paga: finestre, date e differenze tra privati e PA
L’incentivo parte dalla prima data utile per la pensione anticipata, ma solo se la domanda viene presentata nei tempi giusti. Se invece la richiesta arriva in ritardo, il beneficio scatterà dal primo giorno del mese successivo alla presentazione. Per il 2025, l’aumento in busta paga arriverà da settembre per i lavoratori del settore privato e da novembre per quelli del pubblico impiego, rispettando le finestre di accesso alla pensione: 7 mesi per il privato, 9 mesi per la Pubblica Amministrazione.
Come si richiede e cosa valutare prima di dire sì
Il Bonus Giorgetti non parte in automatico: devi presentare domanda con il servizio online “Incentivo al posticipo del pensionamento: verifica delle condizioni di accesso” sul portale INPS, oppure tramite Contact Center o patronati. Prima di confermare la rinuncia all’accredito dei tuoi contributi, fai due conti: valuta quanto ci guadagni ogni mese (il 9,19% del tuo lordo), per quanti mesi pensi di restare al lavoro e qual è l’effetto sul montante contributivo. L’obiettivo pubblico è trattenere competenze e alleggerire i conti in un Paese con pochi giovani e molti pensionamenti, ma per te la scelta è personale: più cash oggi contro una crescita pensionistica un po’ più lenta. Un consulente del lavoro o il patronato possono simulare con precisione l’impatto sui futuri assegni e aiutarti a evitare sorprese.
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