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Smartphone vietati a scuola fino ai 15 anni in Europa, peggiorano la salute dei giovani: novità Commissione europea

Pubblicato il: 08/05/2025

L'uso prolungato degli smartphone è stato associato dagli psicologi a problemi di salute mentale tra i giovani, tra cui ansia e depressione. È stato altresì rilevato che l’uso continuo, spesso senza limiti, dei telefoni cellulari fin dall’infanzia e nella preadolescenza incide negativamente sul naturale sviluppo cognitivo determinando, tra l’altro, perdita di concentrazione e di memoria, diminuzione della capacità dialettica, di spirito critico e di adattabilità. Recenti analisi, inoltre, hanno dimostrato un aumento preoccupante anche in Italia di minori affetti dalla sindrome dell’Hikikomori, ossia il fenomeno dell’isolamento sociale volontario che comporta il ritiro dei giovani nel chiuso delle proprie case, rinunciando ai rapporti con il mondo esterno.

I risultati degli studi hanno spinto il Parlamento europeo ad avviare un dibattito sull'uso degli smartphone nelle scuole, con particolare attenzione agli studenti di età compresa tra 6 e 15 anni.


In questi giorni si apprende, infatti, la notizia che Glenn Micallef, commissario europeo per l'Istruzione e la gioventù, ha dichiarato che la Commissione sta raccogliendo dati e pratiche da tutta l'UE sull'impatto dei divieti di telefonia mobile nelle scuole, con l'obiettivo di prendere una decisione che ne vieti loro l'uso entro la fine del 2025.

Ma non sono solo queste le novità in arrivo.
In attuazione delle previsioni del Regolamento UE 2023/1669, a partire dal prossimo 20 giugno tutti i modelli di smartphone e tablet che acquisterete
dovranno riportare con apposite etichette i seguenti parametri di efficienza:

  • la sostenibilità energetica;
  • la durata del ciclo di batteria;
  • la durata della batteria in cicli;
  • il livello di resistenza a polvere, schizzi d'acqua e cadute accidentali;
  • il grado di riparabilità del dispositivo elettronico, ovvero la facilità di riparazione e di reperibilità dei pezzi di ricambio.

Un'altra novità fondamentale riguarda la gestione degli aggiornamenti software: l'UE impone che gli aggiornamenti di sicurezza e correttivi siano disponibili gratuitamente per tutti i dispositivi dello stesso modello per almeno 5 anni dopo la fine della vendita del prodotto. Inoltre, i produttori saranno obbligati a rilasciare gli aggiornamenti di sicurezza entro 4 mesi dalla pubblicazione del codice sorgente.
Per quanto riguarda la riparabilità, la normativa obbliga i produttori a garantire che, per almeno 7 anni dalla fine della commercializzazione di un prodotto, i pezzi di ricambio (come batterie, fotocamere e porte di ricarica) siano facilmente reperibili. Gli utenti dovranno essere in grado di acquistare componenti come la batteria, la copertura posteriore e il display, senza ostacoli. Inoltre, i dispositivi dovranno essere progettati in modo che la sostituzione della batteria possa essere eseguita anche da utenti non esperti.

L'obiettivo è quello di fornire indicazioni più precise ai consumatori circa la sostenibilità del dispositivo che si andrà a comprare e, al contempo, quello di incentivare l'acquisto di dispositivi più durevoli nel tempo, resistenti e facilmente riparabili.


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