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Stress da lavoro, sentenza rivoluzionaria, riconosciuti 100mila euro di risarcimento a un lavoratore: cosa cambia ora

Pubblicato il: 30/10/2024

In un caso recente, un medico ortopedico dell'ASL Napoli 3 Sud ha ottenuto un risarcimento di 100.000 euro, riconosciuto dalla Corte d'Appello di Napoli per le condizioni estreme in cui ha lavorato per 15 anni.
Questa sentenza rappresenta un precedente importante, in quanto potrebbe diventare un punto di riferimento per altri lavoratori esposti a situazioni di stress prolungato e sovraccarico di lavoro.
Una carriera di sacrifici e di orari massacranti
Il medico in questione ha lavorato per ben 15 anni con orari oltre ogni limite contrattuale. Assunto nel 2008, ha prestato servizio presso il reparto di Ortopedia e Traumatologia dell'ASL Napoli 3 Sud, dove la mancanza di personale lo ha costretto a coprire turni ben superiori alle 48 ore settimanali previste.
L’intensità e la durata dei turni hanno generato nel medico una condizione di burnout, un esaurimento fisico e psicologico che ha compromesso il suo stato di salute. Dopo vari tentativi di ottenere un risarcimento, respinti inizialmente dal tribunale, ha ottenuto una decisione favorevole in appello, con il riconoscimento del danno psicofisico subito.
Violazioni delle normative e del diritto al riposo
La Corte d'Appello di Napoli ha rilevato come le condizioni di lavoro del medico abbiano violato normative europee e italiane sul riposo e sull’orario di lavoro.
Secondo la direttiva UE 2003/88, ogni lavoratore ha diritto a 11 ore di riposo consecutivo ogni giorno (art. 3) e a un periodo di riposo settimanale di almeno 24 ore consecutive (art. 5). Nel caso del medico, questi diritti sono stati ripetutamente disattesi: spesso era costretto a lavorare di notte, superando le 8 ore notturne permesse senza poter beneficiare delle pause di riposo previste.
A rafforzare questo principio, l’art. 36 Cost. tutela il diritto dei lavoratori al riposo, considerato un elemento essenziale e giuridicamente protetto.
La Corte ha, quindi, riconosciuto che le condizioni di lavoro imposte al medico violavano il suo diritto al riposo, legittimando così il risarcimento per i danni psicofisici subiti.
Gli effetti del sovraccarico lavorativo sulla salute e le conseguenze della decisione della Corte d’Appello
Nonostante il medico abbia ricevuto una compensazione economica per gli straordinari, i turni estenuanti e la mancanza di riposo hanno inciso profondamente sulla sua salute fisica e mentale.
Lo stress cronico ha portato a un deterioramento progressivo della sua condizione psicofisica, tanto che i suoi legali hanno presentato una richiesta di risarcimento per danno psicofisico.
La Corte ha confermato che la responsabilità di questa situazione ricade sull’ASL Napoli 3 Sud, che non ha assicurato una gestione adeguata del personale e delle risorse per garantire il rispetto dei diritti fondamentali del lavoratore.
L’ASL Napoli 3 Sud ha la facoltà di presentare ricorso in Cassazione entro la fine dell’anno, ma la sentenza della Corte d'Appello ha già stabilito un importante precedente nel diritto del lavoro italiano. Se confermata, questa pronuncia potrebbe aprire la strada a un maggiore rispetto delle normative sul riposo e sulla salute, con un impatto positivo sulla gestione del personale in ambiti critici come ospedali e reparti di pronto soccorso.
Inoltre, il riconoscimento del risarcimento per danno psicofisico causato dallo stress potrebbe incentivare altri lavoratori a intraprendere azioni legali per difendere i propri diritti alla salute e al riposo.

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