Pubblicato il: 29/03/2025
Ecco che, in questo contesto, nasce una pratica piuttosto controversa che genera non poche tensioni: l’abitudine di riservare un posto auto per qualcun altro. Capita, infatti, che una persona si posizioni fisicamente in un’area di sosta per “tenerla occupata” fino all’arrivo del conducente interessato, magari mentre quest’ultimo sta completando un’inversione o percorrendo un tratto di strada per raggiungerla. Questo comportamento, spesso mal tollerato dagli altri automobilisti in cerca di parcheggio, può dar luogo a discussioni accese, se non a veri e propri litigi.
Dal punto di vista normativo, la questione è piuttosto ambigua, poiché nel Codice della strada non esiste una norma che disciplini esplicitamente questa situazione. Le più recenti revisioni legislative non hanno affrontato il problema, lasciando spazio a interpretazioni.
Un chiarimento interpretativo arriva però dalla Corte di Cassazione, la quale, con la sent. 19075/2015, ha stabilito la legittimità di tale pratica, a condizione che si tratti di un’occupazione momentanea e non si ostacoli la circolazione degli altri veicoli.
L’ordinamento vieta l’occupazione arbitraria della sede stradale, prevedendo una sanzione che può variare tra 173 e 694 euro, come stabilito dall’art. 20 del Codice della strada. Se, invece, l’occupazione riguarda terreni o immobili appartenenti ad altri, siano essi di proprietà pubblica o privata, la questione diventa più grave, rientrando nell’ambito penale. In tali casi, ai sensi dell’art. 633 del c.p., oltre a una multa compresa tra 103 e 1.032 euro, si rischia anche la reclusione da uno a tre anni. Tuttavia, perché l’infrazione venga contestata, è necessario che l’occupazione si protragga oltre un limite ragionevole.
Se una persona si limita ad “occupare” temporaneamente un parcheggio per consentire a un conducente di completare le manovre in sicurezza, non si configura alcuna violazione. Tale comportamento è considerato lecito.
Diverso è il caso in cui un individuo trattenga il parcheggio per un periodo più lungo del necessario. Si pensi, ad esempio, a due auto di conoscenti che viaggiano a distanza di alcuni minuti l’una dall’altra: i primi a giungere sul posto individuano due stalli disponibili, ma, dopo aver parcheggiato, riservano l’altro spazio in attesa dell’arrivo dell’amico. Questo comportamento può legittimamente essere segnalato alle autorità, con il rischio di una sanzione per occupazione abusiva della strada. Lo stesso principio si applica a chi tenta di riservare un parcheggio utilizzando sedie, coni o altri oggetti: anche in tal caso, le forze dell’ordine possono intervenire per rimuovere l’ostacolo e sanzionare il responsabile.
Secondo i giudici, dunque, questa forma di “riserva temporanea” non costituisce illecito, a patto che sia limitata nel tempo e non crei disagi agli altri utenti della strada.
Vai alla Fonte [mc4wp_form id="5878"]