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Cappato. Pro Vita Famiglia: bene Gip Firenze. Far rispettare la legge per bene di malati e fragili

(Adnkronos) – 24 marzo 2025. Bene ha fatto il Gip di Firenze, Agnese di Girolamo, nel respingere la richiesta di archiviazione nel caso di Marco Cappato, Chiara Lalli e Felicetta Maltese, disponendo l’imputazione per il reato di aiuto al suicidio. Una decisione in linea con la legge, relativa alla vicenda di Massimiliano, toscano di 44 anni affetto da sclerosi multipla e aiutato a ricorrere al suicidio assistito in Svizzera, e che pone un punto fermo su un aspetto cruciale: Massimiliano non poteva essere considerato mantenuto in vita da un trattamento di sostegno vitale e dunque non ci possono essere deroghe ai paletti, già vergognosi, messi dalla Corte Costituzionale Ci aspettiamo dunque che istituzioni e magistratura continuino a garantire il rispetto della legalità, perché in gioco ci sono le vite concrete di persone vulnerabili, che necessitano di solidarietà e cure, non di scorciatoie che conducano alla morte. Questo caso, inoltre, sottolinea una volta di più che la questione non è solo legale, ma profondamente umana: aprire la strada alla legalizzazione del suicidio medicalmente assistito o dell’eutanasia significherebbe cedere a una deriva etica pericolosa, un baratro che comprometterebbe i fondamenti della nostra civiltà. Al contrario, la risposta autentica sta nell’investire con decisione nelle cure palliative, che offrono sollievo, dignità e vicinanza a chi soffre, rappresentando la via più umana, responsabile e di civiltà per affrontare il dolore e la malattia e nella rete di sostegno e assistenza domiciliare come previsto dalla legge 38/2010. Così Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia onlus.  Ufficio Stampa Pro Vita e Famiglia Onlus t.: 0694325503 [tel:0694325503] m.: 3929042395 [tel:3929042395] —immediapresswebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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