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DeepSeek sostituisce OpenAI nella startup dell’Ex CEO di Intel

Pat Gelsinger, ex CEO di Intel e attuale presidente di Gloo, una piattaforma di messaggistica per chiese, ha deciso di abbandonare OpenAI in favore di DeepSeek, una startup che ha recentemente creato un modello di intelligenza artificiale open source, R1. Questo cambiamento non solo segna una svolta per Gelsinger, ma potrebbe anche segnare un cambiamento epocale nel settore dell’AI, grazie all’approccio innovativo e alla riduzione dei costi introdotti da DeepSeek.

DeepSeek e l’innovazione nell’intelligenza artificiale

DeepSeek ha recentemente annunciato di aver sviluppato R1, un modello di reasoning AI che ha impressionato l’industria tecnologica. Allenato utilizzando circa 2.000 GPU Nvidia H800 in un data center in soli due mesi, il modello è stato realizzato con un investimento di circa 5,5 milioni di dollari. Non solo le performance di R1 sono al livello dei modelli più avanzati sul mercato, ma il suo costo è significativamente inferiore rispetto a quelli concorrenti, creando una reazione positiva da parte di molti leader del settore.

Un esempio lampante di questa reazione arriva da Pat Gelsinger, che ha espresso il suo entusiasmo sui social media: “Grazie al team DeepSeek”. Gelsinger, che ha lasciato Intel nel dicembre scorso dopo un tentativo di competere con Nvidia con le GPU AI Gaudi 3, ha dichiarato che DeepSeek rappresenta un importante cambiamento per l’industria, con l’introduzione di modelli open source che potrebbero spingere verso un’adozione più ampia dell’AI.

Gloo e la decisione di abbandonare OpenAI

L’ex CEO di Intel ha sottolineato l’importanza della riduzione dei costi per permettere una diffusione più ampia dell’intelligenza artificiale. Secondo Gelsinger, DeepSeek ha raggiunto questo obiettivo, portando modelli AI avanzati a un prezzo accessibile. Questo lo ha portato a prendere una decisione coraggiosa: non adottare OpenAI per il suo nuovo progetto, Gloo, ma utilizzare invece R1 di DeepSeek. Gloo sta costruendo un servizio AI chiamato Kallm, che offrirà chatbot e altre soluzioni intelligenti per la comunicazione delle chiese.

“Gli ingegneri di Gloo stanno già utilizzando R1”, ha dichiarato Gelsinger. “Avrebbero potuto utilizzare OpenAI, ma abbiamo deciso di andare in un’altra direzione. Tra due settimane, avremo ricostruito Kallm da zero con un modello fondamentale completamente open source.”

Il futuro dell’AI con DeepSeek

Gelsinger è entusiasta delle potenzialità di DeepSeek, che potrebbe rendere l’intelligenza artificiale non solo più accessibile, ma anche più potente. Secondo lui, l’AI non sarà solo ovunque, ma sarà anche di alta qualità. Questo significa che l’AI sarà presente in dispositivi di uso quotidiano come Oura Ring, apparecchi acustici, smartphone, e anche nelle auto elettriche, migliorando l’esperienza utente grazie a una maggiore intelligenza incorporata.

Nonostante alcuni scetticismi e critiche sull’affidabilità dei numeri forniti da DeepSeek, Gelsinger resta fermo nelle sue convinzioni. Secondo l’ex CEO di Intel, la riduzione dei costi di allenamento dell’AI è tra 10 e 50 volte inferiore rispetto ad altri modelli come OpenAI. Inoltre, Gelsinger ha sottolineato che l’innovazione tecnologica, come quella di DeepSeek, non dipende semplicemente dall’utilizzo di hardware più potente, ma dalla creatività nell’ingegneria.

La questione della provenienza cinese

Un altro aspetto che ha suscitato discussione è il fatto che DeepSeek sia una startup con sede in Cina. Gelsinger, tuttavia, non sembra preoccupato. In un’epoca in cui la privacy e la censura sono temi di grande attualità, l’ex CEO di Intel ha fatto riferimento al valore degli ecosistemi open source, suggerendo che l’approccio della Cina possa essere un insegnamento per il mondo occidentale.

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