Nel 2027 l’Unione Europea introdurrà ETS2, un nuovo sistema di scambio delle emissioni pensato per i settori dei trasporti su strada e del riscaldamento domestico. Questo meccanismo, separato dal sistema ETS esistente per l’industria, stabilirà un prezzo sulle emissioni di CO₂ prodotte dall’utilizzo di carburanti fossili come benzina, diesel e gasolio per il riscaldamento. Secondo Transport & Environment (T&E), ETS2 potrebbe generare quasi 300 miliardi di euro tra il 2026 e il 2032, diventando uno strumento cruciale per sostenere la transizione energetica e ridurre la dipendenza dell’Europa dalle importazioni di petrolio.
ETS2 impone un prezzo sul carbonio, ma il costo resta sotto i livelli storici
L’applicazione di un prezzo di circa 55 euro per tonnellata di CO₂, come stimato da T&E, comporterà un aumento nei costi dei carburanti. Tuttavia, il prezzo finale della benzina rimarrà inferiore alla media degli ultimi vent’anni, considerando l’inflazione. Allo stesso tempo, i veicoli moderni consumano meno carburante per chilometro, grazie ai progressi nell’efficienza energetica. Questo significa che l’impatto economico, sebbene reale, sarà più contenuto di quanto possa sembrare.
Aiuti diretti alle famiglie a basso reddito per garantire una transizione equa
ETS2 potrebbe avere un effetto sproporzionato sulle fasce più vulnerabili della popolazione, che destinano una parte maggiore del proprio reddito alle spese energetiche. Per questo motivo, T&E propone che tra il 50% e il 75% delle entrate vengano restituite ai cittadini a basso e medio reddito attraverso aiuti diretti, sussidi e strumenti di protezione sociale. Questa redistribuzione è fondamentale per trasformare ETS2 in una misura di giustizia climatica, non solo ambientale.
Investimenti strategici per infrastrutture e mobilità elettrica
La parte rimanente dei fondi raccolti grazie a ETS2 dovrebbe essere utilizzata per investimenti in infrastrutture verdi. Le priorità individuate da T&E includono il miglioramento del trasporto pubblico, l’espansione della rete di ricarica per veicoli elettrici e incentivi per rendere accessibili le auto elettriche. Ulteriori risorse potrebbero sostenere la mobilità condivisa e l’efficienza energetica negli edifici, accelerando così il passaggio a modelli di consumo più sostenibili.
Stabilità del prezzo della CO₂: il ruolo della Market Stability Reserve
Uno degli aspetti più delicati di ETS2 riguarda la possibile volatilità del prezzo del carbonio. Poiché i prezzi non possono essere regolati a livello nazionale, T&E suggerisce una riforma della Market Stability Reserve dell’UE per mantenere il prezzo vicino ai 55 euro per tonnellata. Stabilizzare il mercato è essenziale per garantire prevedibilità sia per i consumatori che per gli investitori.
ETS2 funziona solo se affiancato da politiche ambiziose
Il successo di ETS2 dipende anche da ciò che accade al di fuori del mercato del carbonio. Secondo T&E, l’UE deve rafforzare le politiche su più fronti: standard più severi per le emissioni dei veicoli, zone a zero emissioni nelle città, e obblighi di elettrificazione per le grandi flotte aziendali sono misure che possono ridurre le emissioni e contribuire a mantenere il prezzo della CO₂ entro livelli sostenibili. L’integrazione di questi interventi nei Piani nazionali energia e clima (NECPs) diventa quindi un passo essenziale per una transizione efficace.
ETS2 è un’occasione per liberarsi dal petrolio
Federico Terreni, climate policy manager di T&E, afferma: “ETS2 è una opportunità da 300 miliardi di euro per liberare gli europei dalle costose importazioni di petrolio e ridurre l’inquinamento causato dai veicoli. Le preoccupazioni sociali sono reali, ma possono essere affrontate ridistribuendo parte del denaro, e utilizzando il resto per investire nella mobilità elettrica e nei trasporti condivisi.”
L’articolo ETS2 e la carbon tax UE da 300 miliardi per sostenere la e-mobility proviene da All Green Friends.