La Banca del Giappone (BoJ) ha deluso le aspettative dei mercati al termine di una riunione politica di due giorni, che si prevedeva avrebbe portato all’annuncio di un ridimensionamento del programma di acquisti di obbligazioni sovrane. Il governatore della BoJ, Kazuo Ueda, ha confermato durante una conferenza stampa che la banca centrale intende procedere in questa direzione, ma non immediatamente, senza fornire indicazioni precise. La vaghezza delle sue parole ha causato un calo dello yen, che è passato da circa 157 a 158.01 al cambio con il dollaro.
Il Rinvio dei Tagli agli Acquisti di Obbligazioni Sovrane
Il rinvio dei tagli agli acquisti di obbligazioni sovrane sembra indicare anche un allontanamento della prossima riduzione dei tassi di riferimento, che potrebbe non avvenire prima del prossimo settembre. La BoJ prosegue, sin dall’avvio dell’alleggerimento quantitativo nel 2001, un vasto programma di acquisti di obbligazioni sovrane per limitare le oscillazioni dei tassi di interesse a breve termine. Il programma continua nonostante la recente archiviazione della politica dei tassi di interesse negativi, decretata lo scorso marzo. Attualmente, la BoJ punta all’acquisto mensile di 6mila miliardi di yen (circa 38,5 miliardi di dollari), avendo acquistato 5.800 miliardi di yen ad aprile e 5.700 miliardi di yen a maggio.
Riduzione Degli Acquisti e Nuove Politiche
La Banca del Giappone ha già ridotto gli acquisti di obbligazioni sovrane giapponesi del 36% nel corso dell’anno fiscale 2023-2024, che si è appena concluso. Secondo i dati pubblicati il primo aprile, il totale delle obbligazioni emesse dallo Stato giapponese e acquistate dalla BoJ nell’anno fiscale appena trascorso è stato di 87.600 miliardi di yen (circa 579 miliardi di dollari al tasso di cambio attuale). Il 19 marzo, la BoJ ha approvato una svolta politica significativa, decidendo di porre fine alla politica dei tassi di interesse negativi e ai programmi di controllo della curva dei rendimenti, oltre agli acquisti di fondi ETF e di altri prodotti finanziari rischiosi. La banca ha deciso di guidare i tassi di prestito overnight sino allo 0-0,1%.
L’Impatto delle Politiche della BoJ
Alla fine del mese scorso, la BoJ ha deciso di mantenere invariata la sua politica dei tassi, dopo aver portato i tassi di riferimento appena sopra lo zero per la prima volta in 17 anni. La banca centrale ha comunicato che proseguirà gli acquisti di obbligazioni dello Stato “in accordo con le decisioni assunte durante l’incontro di politica monetaria del marzo 2024”. Alla fine del 2023, la BoJ deteneva il 54% delle obbligazioni emesse dallo Stato giapponese, contribuendo a tenere sotto controllo i tassi di interesse a lungo termine sulla vasta mole del debito pubblico giapponese, ma rendendo il mercato delle obbligazioni illiquido.
Durante una conferenza stampa, Kazuo Ueda ha affermato che la debolezza dello yen “non ha un impatto significativo sull’inflazione dei prezzi sottostante”, parole che sembrano escludere un ulteriore rialzo dei tassi di riferimento nel prossimo futuro. La decisione segue l’annuncio degli aumenti salariali record ottenuti dalla confederazione sindacale giapponese Rengo la settimana precedente. La BoJ attendeva i risultati dei negoziati salariali tra le grandi aziende e la confederazione sindacale prima di abbandonare i tassi negativi, per assicurarsi che il Paese possa sostenere stabilmente un tasso di inflazione attorno al 2%.
L’ultimo aumento dei tassi di riferimento stabilito dalla BoJ risale a febbraio 2007, prima della crisi finanziaria globale dell’anno successivo.
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