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Il governo del Regno Unito e la regolamentazione del copyright nell’AI

Il governo del Regno Unito ha recentemente lanciato una consultazione per stabilire regole più chiare sull’uso dei contenuti protetti da copyright da parte delle aziende tecnologiche per l’addestramento dei modelli di intelligenza artificiale (IA). L’iniziativa si inserisce in un contesto in cui le preoccupazioni degli artisti e degli editori sono in aumento, a causa dell’uso non autorizzato delle loro opere da parte di aziende come OpenAI e Google per alimentare i modelli di IA. Lo scopo della consultazione è quello di garantire un equilibrio tra la protezione dei diritti di proprietà intellettuale e l’innovazione tecnologica, offrendo maggiore trasparenza e chiarezza sia alle industrie creative che agli sviluppatori di IA, per evitare contenziosi legali e garantire una gestione più equa dei contenuti.

Le preoccupazioni sul copyright e le cause legali

Molti artisti, editori e titolari di diritti d’autore hanno espresso il loro disappunto nei confronti delle grandi aziende tecnologiche che utilizzano i loro contenuti protetti da copyright per addestrare i modelli di IA, senza ottenere il loro consenso. Un caso significativo è quello del New York Times, che ha intentato una causa contro Microsoft e OpenAI accusando le aziende di violare il copyright. In particolare, il giornale sostiene che l’uso di articoli e contenuti senza autorizzazione per alimentare i modelli linguistici generativi rappresenta un abuso della proprietà intellettuale. Un altro esempio rilevante è quello di Getty Images contro Stability AI, che accusa l’azienda di aver sfruttato milioni di immagini senza licenza per addestrare il modello di IA “Stable Diffusion”. Questi casi legali sottolineano la crescente preoccupazione per il rispetto dei diritti d’autore nell’era dell’intelligenza artificiale.

Le misure proposte dal governo

Il governo britannico ha proposto due misure principali per affrontare la questione del copyright nell’addestramento dell’IA. La prima riguarda l’introduzione di un’eccezione alla legge sul copyright che permetta l’uso di contenuti protetti per l’addestramento dei modelli di IA, pur garantendo che i titolari dei diritti possano mantenere il controllo sui propri contenuti. In questo modo, gli artisti e gli editori potrebbero decidere se e come consentire l’uso delle loro opere.

La seconda proposta riguarda l’introduzione di meccanismi che consentano ai creatori di ottenere licenze e compensi per l’uso delle loro opere da parte delle aziende tecnologiche che sviluppano modelli di IA. Queste misure hanno lo scopo di tutelare i diritti dei creatori e garantire che vengano remunerati per l’uso delle loro opere nel contesto dell’intelligenza artificiale, creando così un ecosistema più equo e trasparente.

Maggiore trasparenza per gli sviluppatori di AI

Un’altra proposta importante della consultazione riguarda l’aumento della trasparenza da parte degli sviluppatori di IA. Il governo sta considerando l’introduzione di regolamenti che obbligherebbero le aziende tecnologiche a rivelare i set di dati utilizzati per addestrare i loro modelli di IA.

Questo consentirebbe ai titolari dei diritti di avere una visibilità maggiore su come e quando i loro contenuti vengono utilizzati, offrendo maggiore chiarezza sulle modalità di acquisizione e utilizzo dei dati. In tal modo, si potrebbe migliorare la protezione della proprietà intellettuale e ridurre il rischio di sfruttamento non autorizzato. Una maggiore trasparenza anche aiuta a prevenire controversie legali e a promuovere la fiducia tra le parti coinvolte, favorendo un uso responsabile e equo dei contenuti nel settore dell’intelligenza artificiale.

Il ruolo del Regno Unito nel copyright per l’intelligenza artificiale

Il Regno Unito potrebbe diventare un leader globale nella regolamentazione dell’IA grazie alla sua tradizione di tutela dei diritti di proprietà intellettuale. A differenza degli Stati Uniti, dove le grandi aziende tecnologiche esercitano una forte influenza, il Regno Unito ha maggiori opportunità di legiferare in modo indipendente, bilanciando innovazione e protezione dei diritti individuali. Con l’evoluzione dell’IA verso modelli multimodali, la regolamentazione del copyright diventa sempre più cruciale a livello globale.

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