DeepSeek entra nell’ecosistema cloud di Microsoft, portando il modello di ragionamento R1 sulla piattaforma Azure AI Foundry. Nonostante le preoccupazioni riguardo alla proprietà intellettuale, l’azienda ha scelto di collaborare con OpenAI e aggiungere i modelli avanzati di DeepSeek ai suoi servizi di cloud computing.
DeepSeek e la collaborazione con Microsoft
Il legame tra Microsoft e OpenAI ha sollevato dubbi in merito a potenziali violazioni dei termini di servizio e delle proprietà intellettuali di OpenAI, ma ciò non ha fermato Microsoft dall’integrare il modello R1 di DeepSeek. Oggi, R1 è disponibile sulla piattaforma Azure AI Foundry, il servizio Microsoft che raggruppa soluzioni di intelligenza artificiale pensate per le aziende.
R1 disponibile su Azure AI Foundry
La nuova versione di R1 è stata oggetto di severe valutazioni di sicurezza. Microsoft ha sottolineato che il modello ha passato rigorosi test, tra cui red teaming e analisi automatizzate del comportamento del modello, finalizzati a prevenire rischi potenziali. Questo approccio fa parte della strategia di Microsoft per garantire la sicurezza e l’affidabilità del modello all’interno della sua piattaforma cloud.
Opportunità per i clienti e future implementazioni
Nei prossimi mesi, l’azienda prevede di rendere R1 disponibile anche come versione “distillata”, destinata ad essere eseguita localmente su dispositivi Copilot+, il marchio di hardware Windows pensato per applicazioni legate all’intelligenza artificiale. Con l’introduzione di questi nuovi strumenti, Microsoft si aspetta che sviluppatori e aziende possano affrontare in modo innovativo le sfide del mondo reale, utilizzando R1 per creare esperienze trasformative.
La controversia con DeepSeek e OpenAI
Nonostante l’adozione di R1, la situazione con DeepSeek non è priva di controversie. il portale ha avviato un’indagine su possibili abusivi utilizzi dell’API di OpenAI da parte di DeepSeek. Secondo i ricercatori di sicurezza di Microsoft, nel 2024, DeepSeek potrebbe aver esfiltrato dati tramite l’API di OpenAI, portando Microsoft a segnalare attività sospette. Essendo il principale azionista di OpenAI, Microsoft ha monitorato attentamente queste problematiche.
L’attrattiva della R1
Nonostante le incertezze, R1 continua a suscitare grande interesse. L’azienda di Bill Gates sembra essere stata influenzata dal fascino di questa tecnologia, decidendo di integrarla nel suo cloud finché resta una risorsa promettente. Tuttavia, rimangono dubbi sull’accuratezza del modello. Secondo un test condotto da NewsGuar, R1 ha fornito risposte imprecise o nessuna risposta nell’83% dei casi su temi legati alle notizie. Inoltre, è emerso che R1 rifiuta di rispondere a domande sull’argomento Cina nell’85% dei casi, probabilmente a causa di restrizioni di censura imposte sui modelli AI sviluppati in Cina.
L’integrazione di DeepSeek nel cloud di Microsoft segna un punto importante nell’evoluzione dell’intelligenza artificiale, ma i problemi relativi alla sicurezza e all’affidabilità dei modelli continuano a sollevare interrogativi.
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