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Rallentamento della crescita dei posti di lavoro nel settore solare dell’UE nel 2024: un’analisi dei fattori e delle prospettive future

Il settore solare nell’Unione Europea ha vissuto una rapida crescita negli ultimi anni, con un aumento significativo di posti di lavoro. Alla fine del 2023, il numero totale di occupati nel settore ha raggiunto 826.000 unità, un aumento del 27% rispetto al 2022, spinto dall’espansione record di oltre 60 GW di capacità solare installata nell’UE. Tuttavia, secondo il rapporto annuale “EU Solar Jobs” di SolarPower Europe, questa crescita subirà una brusca frenata nel 2024, con un incremento previsto dello 0,4% della forza lavoro. Questa pausa riflette il rallentamento nel mercato dei tetti solari e le difficoltà produttive che minacciano di compromettere la competitività e la transizione energetica dell’UE.

Dati e andamento della crescita occupazionale nel settore solare

Secondo il rapporto, la crescita occupazionale del settore solare nell’UE ha raggiunto livelli senza precedenti nel 2023, un anno caratterizzato da un’eccezionale espansione delle installazioni solari. Ma le previsioni per il 2024 raccontano una storia diversa: la forza lavoro potrebbe aumentare solo marginalmente, passando da 826.000 a circa 830.000 posti di lavoro. Questa stagnazione è dovuta al rallentamento dell’implementazione delle tecnologie solari, soprattutto nel segmento dei tetti solari residenziali, e alle difficoltà affrontate dalle industrie manifatturiere che producono componenti per l’energia solare.

Questa contrazione è preoccupante perché rischia di ritardare gli obiettivi dell’UE di raggiungere 1 milione di posti di lavoro nel settore solare entro il 2027, obiettivo fissato per supportare le ambizioni climatiche e di sicurezza energetica del continente. La competizione internazionale, in particolare dalla Cina, sta mettendo sotto pressione l’industria manifatturiera europea, che ha faticato a tenere il passo e a preservare i posti di lavoro necessari per supportare questa transizione.

Prospettive future e raccomandazioni per una ripresa della crescita occupazionale

Per contrastare queste sfide, il rapporto suggerisce una serie di raccomandazioni politiche finalizzate a stimolare la crescita e a rendere il settore più competitivo. Tra queste, spicca l’importanza di valorizzare e sviluppare le competenze nel campo delle energie rinnovabili, con un’attenzione particolare alla creazione di percorsi formativi e di carriera per attirare e formare nuovi talenti. Le proposte includono:

  1. Valutazione delle esigenze di competenze e forza lavoro: Rafforzare la pianificazione delle risorse a livello nazionale per individuare le competenze necessarie a lungo termine.
  2. Percorsi di carriera nelle energie rinnovabili: Creare percorsi chiari per entrare e crescere nel settore solare, valorizzando le competenze STEM e l’istruzione tecnica.
  3. Strategia di elettrificazione: Inserire nel prossimo piano d’azione dell’UE una strategia per le competenze legate all’elettrificazione, fondamentale per gestire le sfide legate all’energia rinnovabile.
  4. Riqualificazione dei lavoratori fossili: Offrire programmi di riqualificazione per i lavoratori provenienti dal settore dei combustibili fossili per favorire il passaggio a carriere sostenibili.
  5. Circolazione delle competenze: Facilitare la mobilità delle competenze tra i Paesi dell’UE per colmare i gap locali.

Analisi nazionale: i Paesi leader nel settore solare europeo

A livello nazionale, la Germania è salita al primo posto nel 2023 come Paese con la più grande forza lavoro solare in Europa, superando la Polonia, leader fino al 2022. Questa crescita è sostenuta da un aumento del 104% del mercato solare tedesco, che ha visto la forza lavoro raggiungere 154.000 occupati. La Polonia è scesa al secondo posto, con 113.000 lavoratori, principalmente a causa di un rallentamento nel mercato residenziale. La Spagna, che ha puntato su impianti di grande scala a bassa intensità di manodopera, è al terzo posto in Europa, con una capacità significativa in crescita, ma meno posti di lavoro necessari per sostenerla.

Flessibilità del sistema energetico: una priorità per il futuro

l rapporto sottolinea la necessità di aumentare la flessibilità del sistema energetico europeo per garantire un’integrazione efficace delle rinnovabili, riducendo così i costi di infrastruttura e ottimizzando l’efficienza delle reti elettriche. La flessibilità è la capacità di un sistema di adattare il proprio consumo e produzione di energia in base alla disponibilità, riducendo i costi e migliorando la resilienza del sistema.

Un esempio pratico di flessibilità è rappresentato dagli impianti solari abbinati a batterie di accumulo, o da stazioni di ricarica intelligenti per auto elettriche che si attivano durante i picchi di produzione solare. La promozione della flessibilità energetica attraverso politiche adeguate può contribuire a ridurre i prezzi energetici medi del 25% entro il 2030 e fino al 33% entro il 2040.

Nonostante le sfide attuali, il settore solare dell’UE ha il potenziale per raggiungere 1 milione di posti di lavoro entro il 2027, sostenendo obiettivi climatici e di sicurezza energetica fondamentali per il futuro del continente. Tuttavia, per garantire una crescita stabile e duratura, saranno necessari interventi politici mirati a sostenere sia la produzione che l’occupazione solare, puntando su innovazioni e una formazione adeguata delle nuove generazioni.

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