Asia-Pacifico: La Banca Mondiale Stima una Crescita del 4% nel 2024

Washington, 12 Giugno 2024 – La regione dell’Asia Orientale e del Pacifico, che comprende Cina, Corea del Sud, Paesi del Sud-est asiatico e Stati insulari del Pacifico, dovrebbe crescere complessivamente del 4% nel 2024, segnando una diminuzione di due punti percentuali rispetto all’anno precedente. Questo è quanto emerge dall’ultimo rapporto della Banca Mondiale, che prevede per la Cina un ulteriore rallentamento economico, dal 5,2% al 4,8%.

Previsioni per le Diverse Economie della Regione

Mentre per la Cina si prevede una crescita più moderata, Indonesia e Vietnam dovrebbero registrare tra le economie più dinamiche, con proiezioni di crescita rispettivamente del 5% e del 5,5%. A livello globale, la crescita economica si stabilizzerà al 2,6% quest’anno, mantenendosi stabile per la prima volta in tre anni, nonostante le crescenti tensioni geopolitiche e gli alti tassi di interesse. Si prevede un leggero aumento al 2,7% per il biennio 2025-2026, in un contesto di modesta crescita del commercio e degli investimenti.

Inflazione Globale e Politiche Monetarie

Il rapporto Global Economic Prospects 2024, pubblicato ieri dalla Banca Mondiale, indica che l’inflazione globale rallenterà, ma ad un ritmo più lento di quanto precedentemente ipotizzato, con una media del 3,5% per quest’anno. A causa delle continue pressioni inflazionistiche, le banche centrali nelle economie avanzate e nei mercati emergenti saranno probabilmente caute nell’allentare le politiche monetarie, con tassi di interesse politici di riferimento che rimarranno circa il doppio della media del periodo 2000-2019.

Prospettive per le Economie Avanzate e in Via di Sviluppo

Le economie avanzate dovrebbero mantenere una crescita stabile dell’1,5% nel 2024, con un aumento all’1,7% nel 2025. Le economie in via di sviluppo, invece, cresceranno in media del 4% nel periodo 2024-25, leggermente meno rispetto al 2023. La crescita nelle economie a basso reddito dovrebbe accelerare al 5% nel 2024 dal 3,8% del 2023, nonostante le previsioni riflettano declassamenti in tre economie a basso reddito su quattro da gennaio.