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Decarbonizzazione, DNV: contributo degli edifici ha ruolo chiave ma serve strategia
L’efficientamento energetico è diventato un tema di grande importanza in Italia, sia dal punto di vista ambientale sia economico. Il Paese si trova a dover affrontare sfide significative legate alla sostenibilità e al risparmio energetico, in accordo con gli obiettivi di riduzione per le emissioni di gas serra previsti nel Green Deal europeo. Il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050 richiede un approccio olistico, inteso come sistema integrato di iniziative da adottare in settori strategici (trasporti, industria, agricoltura, edilizia e finanza, soltanto per citare alcuni esempi) e capaci di generare risposte concrete al bisogno di rapida decarbonizzazione. In questo senso, l’implementazione di soluzioni volte a migliorare l’efficienza energetica riveste un ruolo chiave nel perseguimento di una transizione ecologica autentica. Infatti, la riduzione dell’impatto ambientale e la creazione di un futuro più sostenibile dipendono in gran parte dall’ottimizzazione dell’uso delle risorse energetiche. Un contributo significativo può arrivare dal comparto edilizio. Secondo gli studi della Commissione europea, gli edifici sono responsabili del 40% del consumo energetico e del 36% delle emissioni di gas serra nel Vecchio Continente. La stessa Unione Europea, attraverso la Energy Performance of Buildings Directive (EPBD), ha provato da tempo a tracciare la strategia e le azioni per migliorare le prestazioni energetiche degli immobili. La direttiva è tornata in auge tramite una versione aggiornata, frutto dell’accordo, seppur provvisorio, raggiunto tra il Parlamento europeo e il Consiglio e che ha ricevuto l’approvazione della Commissione europea. L’efficientamento energetico è compito sicuramente complesso, ma anche un’opportunità per provare a ridurre i consumi, la dipendenza dalle importazioni dei combustibili fossili e le emissioni di gas a effetto serra. Nel comparto immobiliare sono molteplici le certificazioni green disponibili, tra cui LEED e BREEAM, le più famose. In particolare, a livello internazionale, ci sono più di 105.000 progetti realizzati che hanno ottenuto la certificazione LEED (Leadership in Energy and Environmental Design), con una riduzione del 50% nelle emissioni di gas climalteranti rispetto agli edifici costruiti in modo convenzionale a causa del differente consumo di acqua, del 48% per quanto riguarda i rifiuti solidi e del 5% nei trasporti. Ciò dimostra come l’efficientamento energetico nell’edilizia rivesta un ruolo particolarmente importante nella transizione energetica. Lo confermano anche i dati contenuti nell’Impact Report 2023 del Green Building Council Italia, da cui emerge che lo stock di edifici che hanno ottenuto la certificazione ambientale LEED generano un risparmio annuo di oltre 170.000 tonnellate di CO2 e di 1,3 miliardi di litri di acqua, pari a un controvalore economico di 68 milioni di euro e che corrisponde al valore annuo delle esternalità negative evitate dal Paese. In aggiunta, la costruzione e la ristrutturazione degli edifici certificati hanno permesso di risparmiare più di 324.000 tonnellate di rifiuti, evitando ulteriori 44 milioni di euro di esternalità. In prospettiva, l’incremento degli edifici certificati nel periodo 2023-2030 potrebbe comportare un risparmio annuo di circa 474.000 tonnellate di CO2, 3,6 miliardi di litri d’acqua e 189 milioni di euro di esternalità. Le certificazioni di Green Building si stanno diffondendo progressivamente in Italia anche attraverso il lavoro di DNV, che è strutturata per offrire un ecosistema di servizi dedicato al comparto immobiliare. Dalla definizione della neutralità carbonica degli edifici alla valutazione del rischio climatico (Climate Risk Assessment) e l’analisi della resilienza, fino al supporto nella compliance tecnica e nel processo di rendicontazione del rating GRESB (Global Real Estate Sustainability Benchmark), sistema globale di valutazione nel comparto della sostenibilità per società immobiliari e fondi del settore. Non resta che vedere se il quadro normativo e le politiche d’incentivazione resteranno stabili nell’avvenire, in modo da consentire la continuità e l’espansione degli interventi di efficientamento energetico (ad esempio, nel caso del Super Ecobonus 110%, ENEA ha rilevato, al termine di novembre 2023, 446.878 asseverazioni per operazioni di riqualificazione, con 96,76 miliardi di euro d’investimenti ammessi a detrazione). Una cosa però è certa: senza il rinnovo del patrimonio edilizio, la neutralità climatica rischia di rimanere un’utopia.
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